... musica...meditazione ...

>> domenica 1 marzo 2009

La musica. Della musica conservo un ricordo particolare. La musica è spesso relativa alla nostra vita, e come la nostra vita, si evolve, ogni tanto s’involve, segue le correnti, va spedita verso il futuro pur avendo un passato che non può dimenticare, qualcosa di obsoleto a cui non può assolutamente rinunciare. Cambiano le tecniche, le tecnologie, le mode, le ideologie. Cambiamo noi, il nostro modo di pensare, il nostro modo di ricordare la musica: perché la musica -sembrerà scontato- rievoca sempre una situazione, una circostanza che abbiamo vissuto o che potremmo vivere, ci lega a un passato e ad un futuro; ma potrebbe anche essere un semplice piacere, un pezzo di storia che non ci riporta a nulla se non al naturale svolgersi della sequenza delle note, e qui la memoria che usiamo per ricordare la musica può essere aggiornata, cioè, il ricordo di un brano, di una canzonetta o quant’altro di attinente, si può rinnovare, può acquisire un valore nuovo. Pensate cosa potrebbe essere oggi per noi (intendo noi che li abbiamo amati per la durata necessaria fino a non farli più essere una novità) ascoltare i Doors, da lontano, aldilà delle ideologie, delle mode e delle crisi adolescenziali: tutto ci appare nuovo. Scopriamo il cantante, eccentrico, trascinatore, trasgressivo, grande interprete dal vivo delle sue poesie; l’assenza del bassista sapientemente compensata dalla performance continua del tastierista; un chitarrista particolare, apparentemente composto, di quelli che ce ne sono pochi in giro; la batteria scandisce l’intero ipnotico incanto. Mi è capitato qualche giorno fa di ascoltarli, era parecchio che non li sentivo, anni. Li ho riscoperti, e non sono legati a un momento passato che ricordo particolarmente della mia vita, anzi, è forse questo il motivo che fa sì che possano aggiornarsi come ricordi musicali. Così come i Doors, centinaia di altri gruppi, di generi diversi, musiche di tutte le epoche... ecc, ecc.
Ma è così bello, oggi, io quarantenne ancora acerbo uomo, sentire qualcosa di nuovo, udire F. Battiato e C. Consoli intonare un concetto senza tempo: tutto l'universo obbedisce all'amore. Veramente bello, aldilà della novità o dell'originalità delle solite insolite tematiche e melodie riproposte. Bello, aldilà di quello che sono oggi, come ricoderò questi momenti in poltrona ad ascoltare, e ancora, aldilà di tutto quello che l'ascolto presente riverserà in un prossimo futuro e come potenzialmente vorrà condizionarlo, e in fine, aldilà del dubbio e la speranza che in un mo ipotetico "aldilà" ci sia ancora musica... Ascoltatelo.

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